IL GATTO E LA VOLPE E IL TFR

Il gatto e la volpe (i sindacati) a caccia dei soldi
di pinocchio (i postali)

Dopo che il governo ha anticipato al 2007 l'avvio del trasferimento della
liquidazione ai fondi pensione è iniziata la caccia al TFR dei lavoratori
italiani, postali compresi.

La decisione del governo, salutata con grande favore dai sindacati, si
accompagna con la preintesa che gli stessi hanno
siglato all'insaputa dei lavoratori per la revisione del sistema
pensionistico nella prossima primavera. Elemento
decisivo di questa revisione sarà la riduzione degli importi mensili delle
pensioni pubbliche oltre che, naturalmente,
l'ennesimo “ritocchino” all'età pensionabile.

Insomma si sta per realizzare il sospirato progetto di smantellare
definitivamente il sistema pensionistico pubblico e di dare finalmente il via
al sistema delle pensioni integrative attraverso i fondi pensione.

Non intendiamo qui addentrarci nel merito della questione, lo faremo dopo le
festività di fine anno, confrontandoci con
i lavoratori sulla scelta da compiere per il mantenimento dell'attuale
trattamento del TFR o per l'eventuale trasferimento ai fondi (scelta da
comunicare in modo esplicito entro giugno dell'anno prossimo pena lo scippo
“automatico” del TFR), ponendo sul piatto della bilancia sia il significato
politico di questa operazione che la reale redditività di questi fondi.

Vogliamo ora solo indicare ai lavoratori postali ciò che sta accadendo e cioè
l'estrema sollecitudine e tempestività dei
sindacati (chi più, chi meno) nel tentare di convincere i pinocchi della
bontà della scelta a favore del trasferimento del TFR e dello splendido
futuro che gli si apre davanti col moltiplicarsi dei loro soldi da una notte
all'altra; quasi una
riproposizione letterale della manfrina che il gatto e la volpe perpetrano ai
danni di pinocchio.

Speriamo che nessuno pensi realmente che queste volponi si diano tanto da
fare solo “per far del bene” ai lavoratori
(sembrerebbe incredibile, ma nelle poste – e non solo, in verità – di questi
tempi può accadere di tutto) perchè sarebbe
veramente una tragedia. Cornuti e mazziati verrebbe da dire in tal caso.

Che i sindacati siano i gestori dei fondi pensione aziendali insieme coi
padroni è un dato di fatto incontestabile e ciò è
più che sufficiente per comprendere il loro interesse reale affinchè i
postali optino per l'adesione al fondo.

Dopo aver contribuito attivamente allo smantellamento del sistema
pensionistico pubblico ed al peggioramento delle
condizioni reali dei lavoratori ora si propongono quali paladini dei loro
interessi e gestori del loro TFR: una vera
garanzia per il futuro dei nostri pochi soldi!

Non facciamo i pinocchi, non facciamoci fregare da questi gatti e volpi, la
liquidazione non è né dei padroni, né del governo, né delle banche, né dei
sindacati, ma solo dei lavoratori.

Organizziamoci contro lo scippo del TFR e contro lo smantellamento delle
pensioni pubbliche.
Giù le mani dal TFR!

SLAI COBAS


18.12..06 fip V.le Liguria, 49

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